Vi piacerebbe fare un regalo davvero speciale alla persona che amate, o anche solo semplicemente concedervi un meritato premio? Acquistare un diamante è sicuramente la scelta migliore in entrambi i casi, da sempre simbolo indiscusso di unicità, preziosità ed esclusività. Ma acquistare una pietra preziosa è un’operazione ben più complessa che scegliere un capo di abbigliamento, una borsa o un piccolo gioiello! Per individuare il giusto diamante occorre infatti conoscere e tenere in considerazione tanti fattori: dalla forma al valore dei diversi tagli di diamante, fino al peso, che per i diamanti è espresso in carati, tanto per fare alcuni esempi. Ecco quindi una mini guida da seguire per essere certi di non sbagliare, quando deciderete di acquistare un diamante.
La valutazione dei diamanti: mai sottovalutare la forma
Il primo elemento da valutare, quando si vuole acquistare un diamante, è la sua forma. Per distinguere le diverse forme dovrete osservare il diamante dall’alto. Sono circa 10 le forme di diamanti più comuni e diffuse: il diamante rotondo è il più tradizionale ed è quello che generalmente si prende in considerazione per gli investimenti. Le altre forme, come il Princess, lo Smeraldo, l’Asscher, il Marquise, l’Ovale, il Radiant, il Pear, il Cuore e il Cushion sono definite “fancy cuts”, ovvero tagli a fantasia e sono ugualmente suggestive, da scegliere a seconda della montatura che avrete individuato per il vostro gioiello. Perché non esiste una forma di diamante migliore o più preziosa rispetto alle altre: l’importante è valutare con attenzione il formato più adatto al gioiello che vorrete ottenere. Il “diamante perfetto” venduto a 22 milioni di dollari da Sotheby’s, per esempio, non presenta la tradizionale forma rotonda, ma è contraddistinto da un originale e affascinante formato a Smeraldo!
Il valore dei diamanti? Tutta una questione di taglio!
È ora di sfatare un mito: la forma non corrisponde al taglio del diamante! Può sembrare strano ma è la pura verità. Senza entrare nei dettagli dell’esecuzione dei diversi tagli, comprensibili forse solo per gli addetti ai lavori, potremmo dire che il taglio determina la luminosità del diamante, indipendentemente dalla sua forma. Quando un diamante è infatti tagliato secondo le giuste proporzioni, la luce che entra dalla sua parte superiore viene riflessa tra una sfaccettatura e l’altra. Questo significa quindi che più alta sarà la qualità del taglio, più brillante sarà il vostro diamante e più alto sarà il suo valore. Ma come individuare un buon taglio? Vi rassicurerà sapere che ogni diamante certificato è classificato in base al relativo taglio: eccellente o ideale, molto buono, buono, standard, mediocre. Considerato che il prezzo del diamante dipenderà sensibilmente dalla qualità del suo taglio, acquistare un diamante con valutazione “molto buono” o “buono” costituirà di certo un’ottima soluzione, perfetta anche per il nostro portafogli!
Perché purezza e colore incidono sul prezzo dei diamanti?
Avrete sicuramente sentito spesso parlare di purezza dei diamanti: anche questo è un elemento che influirà parecchio sulla definizione del prezzo, quando deciderete di acquistare un diamante, infatti questa indicherà la presenza e il grado di eventuali difetti. Meno imperfezioni ci sono e quanto più vicino alla perfezione (e quindi più costoso) sarà dichiarato il vostro diamante. In realtà, poiché stiamo parlando di fenomeni impercettibili ad occhio nudo, il consiglio è di non dedicare troppa importanza alla purezza, a meno che, naturalmente, non siate investitori! Un altro fattore molto importante nella determinazione del costo di un diamante è il suo colore: meno sarà colorato e più alto sarà il suo prezzo. Può sembrare un paradosso, ma se ci pensate ha una sua logica. La trasparenza della pietra permette infatti alla luce di filtrare con maggior facilità e quindi di rendere il diamante ancor più brillante. Anche per quanto riguarda i colori del diamante esiste una classificazione, che va da D (trasparente/extra bianco) a Z (giallo) e anche in questo caso il consiglio è di non cercare la perfezione, troppo costosa, ma di considerarvi soddisfatti con un H o con un G.